sabato 23 febbraio 2013

Il questore in questura a quest'ora non c'è

L'ho anticipato ieri su FB (e non so dove sia finito! ndEm), ma è oggi  il vero giorno del conteggio:  d'altronde giusto, ché in uno Stato dove si subisce il peso dell'assenza di sondaggi nei giorni contigui alle elezioni, i consensi si misurano a spanne, a sensazione, a corpo. E non vado oltre nella critica all'approssimazione.
Giusto per capirci di quanto in Italia sia andati in là, 

riprendo da ilPost, una foto del giuramento di Barack Obama:
è una folla smisurata, e non sono più di 800mila persone
Che poi, a quanto sembra da quello che sto per scrivere, proprio di approssimazione forse non si tratta: non esiste un metodo assoluto per il conteggio dei partecipanti ad un evento pubblico, ma ci sono delle vie, più o meno scientifiche (ma comunque scientificamente fondate). È ovvio che la questione sia strettamente legata alla conclusione della campagna elettorale, ai comizi in piazza e in particolare ad uno, molto discusso, molto enfatizzato, molto gasato (per dirla in stile anni '90, senza aggiungere che erano gli anni in cui forse Grillo faceva quel che era giusto facesse. ndEm). La scatola (il blog) è quella pseudo-scientifica, scientificamente dandy o dandisticamente scientifica, quindi bando alle polemiche politiche e cominciamo.
Riprendendo un articolo scritto ieri su Liberation che ne parla in occasione delle numerose proteste francesi di questi giorni (la cosa è stata riportata anche da ilPost), proviamo a vedere. Il pezzo fa un excursus geografico tra Europa e Usa. Riporto, tradotto (mi auguro bene).

In Italia, le cifre sono ottenute moltiplicando la superficie di un luogo in metri quadrati per due o quattro in base alla stagione e alla concentrazione. Spiegazione: si contano circa quattro persone per metro quadrato in estate durante manifestazioni ad alta concentrazione, mentre invece se ne contano due per metro quadro – il minimo – in inverno (quando gli abiti sono più spessi) durante manifestazioni non troppo affollate.
In Germania la polizia fa una stima del numero delle persone che possono essere contenute in una piazza o una strada, ed effettua parallelamente un conto reale dei manifestanti, in un luogo preciso, in un momento indicato come T. Poi gli organizzatori forniscono le loro cifre, cosa che non manca di provocare polemiche. Lo scorso week-end, un corteo a Monaco contro la politica nucleare della coalizione della Merkel ha radunato 25.000 persone secondo la polizia, mentre gli organizzatori ne hanno contati il doppio, ovvero 50.000. I media in genere comunicano entrambi i dati.
In Grecia, al contrario, la stampa pubblica le sue proprie stime. E anche se i numeri della polizia sono, come in Francia, sempre inferiori a quelle degli organizzatori, le cifre della prima finiscono quasi sempre per essere il dato di riferimento. I sindacati raramente comunicano i propri numeri sulle manifestazioni.
La Spagna non sembra ancora aver trovato una soluzione affidabile e definitiva. Le cifre suscitano ancora grandi conflitti e polemiche, al punto che alcuni media hanno finito per organizzarsi da soli. Da un anno, El País fa i suoi conti stimando la densità delle persone in diversi punti. L’agenzia EFE, invece, fa riferimento alla società Lynce che ha elaborato un sistema di conteggio basato su foto ad alta risoluzione e video, che vengono poi esaminati a computer. Lynce afferma di ottenere un conteggio effettivo, e non una stima. I risultati di Lynce però, benché basati su criteri empirici, sono ben lontani dal mettere tutti d’accordo: alla manifestazione del 29 settembre in occasione dello sciopero generale, ad esempio, Lynce ha contato a Madrid 17.228 manifestanti, la polizia ne ha contati 40.000, El País 95.000 e i sindacati 500.000. 
Negli Stati Uniti i conteggi vengono fatti dalla polizia, a volte dalla CIA, dai media, da quelli che appoggiano o sono contrari alle manifestazioni. Generalmente le autorità si rifanno a delle foto aeree della folla per valutare la sua densità e concentrazione.  
In Belgio le stime degli organizzatori sono quasi sistematicamente il doppio di quelle della polizia. Nonostante ciò, queste cifre hanno molta meno importanza che altrove,"non mi ricordo di un caso in cui siano servite come argomento politico" afferma un giornalista di La Libre Belgique. "La polizia non comunica i dati di propria iniziativa. Non ci si focalizza su quello, non è nella nostra cultura il conteggio sistematico" spiega Ricardo Gutierrez di Le Soir "anche perché in un paese così piccolo, se diciamo che i partecipanti ad una manifestazione erano “migliaia” è già molto significativo".


Belgium docet.

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